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che assicura la continuità della musica attraver- 

La vita di tutti i giorni è scandita da musiche
so la sua riproducibilità. Questo è fisiologico, ma 
dovrebbe affiancare il tentativo di condivisione 

che corrispondono ancora a criteri
non dei linguaggi, ma della coscienza di un’atten- 

di consonanza-dissonanza, piacevolezza-sgradevolezza, zione e di una curiosità che sono a monte di qual- 
siasi atto creativo, una necessità di sensibilizzare 
non attenzione al nuovo ma tentativo
il rapporto con qualsiasi energia sonora. Una let- 
di riconoscere ciò che si è già sentito
tura del caos, il non riconoscere sempre strutture 
a monte, apre a nuovi paesaggi sonori e in tutto 

il Novecento – dall’Astrattismo che della sineste- 

sia faceva un passaporto, alla pittura informale, le fabbriche ecc.), e facendo di questa dimensio- 

l’espressionismo astratto e altre forme di gestalt – ne, come disse nel suo manifesto L’arte dei rumori 
il gioco dell’arte ha vissuto potente dentro una (1913), una nuova voluttà acustica. Il manifesto 

rimozione sempre in favore di accademismi e ga- esordiva con la frase:

stronomie.
Non posso dimenticare quei giorni del 1992, 
La vita antica fu tutta silenzio. nel 
un mese prima della sua scomparsa, quando fa- diciannovesimo secolo, con l’invenzione delle 

cemmo con Cage un concerto a Firenze e avem- macchine, nacque il Rumore. oggi il Rumore 
mo modo di stare a lungo con lui, e in particolare 
trionfa e domina sovrano sulla sensibilità degli 
quella cena in un piccolo ristorante macrobiotico uomini.

di via Romana, una piccola stanza con pochi tavo- 

li. In quello accanto a noi c’era un bambino che Cage, che nel 1946 in un’intervista dichiarò di 
prese una bizza minimalista a vari decibel che de- essere assai interessato alle idee di Russolo, in- 

terminò sguardi imbarazzati, ma Cage sorrideva trodusse l’accettazione di tutti i suoni e i rumo- 

e capii che nell’immergersi davvero in qualsiasi ri della quotidianità come stimoli per happy new 
ascolto l’impressione è diversa da quella data da ears, un nuovo modo di accettare e condividere ciò 

un impatto emotivo immediato più in superficie. che accade estemporaneamente, in modo conti- 

Sorridendo ci disse: “Che bello!”.
guo all’improvvisazione, allo happening, a ciò 

che non è più determinazione della volontà di un 
compositore. Russolo costruì gli Intonarumori per 

Daniele Lombardi nuove orchestre futuriste, Cage disse di aprire le 
esegue la Suite for 
Toy Piano di John finestre e di ascoltare la vita. Ho poi sentito dire 
Cage, Firenze Galleria dall’artista Fluxus Ben Vautier: “... peccato che 
dell’Accademia 2012. 
Scatto di Roberto poi non le ha richiuse...”: una simpatica boutade.
Masotti).
La grande rivoluzione provocata da queste idee 
l’abbiamo vista esplodere in tutta la seconda parte 

del Novecento, con infiniti rivoli creativi, con fu- 

sions varie, con esiti a volte straordinari come la 

produzione di Mike Patton o Alvin Curran.
Resta da osservare che al potere mediatico non 

piace il rumore; che oggi, immersi nel rumore 

della quotidianità, faremmo felici Russolo e Cage; 
ma la vita di tutti i giorni è scandita da musiche 

che corrispondono ancora a criteri di consonan- 

za-dissonanza, piacevolezza-sgradevolezza, non 
attenzione al nuovo ma tentativo di riconoscere 

ciò che si è già sentito: insomma un sistema con- 

servativo-accademico sul quale si basa l’industria





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