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Logos e phonè, pensiero e suono: L’essenza deL teatro cLassico
adatta perfettamente alla musica e utilizza una degli attori che caratterizzano in modo autonomo Nella pagina a ianco:
Il teatro di Epidauro,
struttura metrica come l’esametro con formule e originale ogni rappresentazione. Umberto Eco Grecia.
lessicali spesso ripetute che cadenzano, attra- più di ogni altro ha spiegato questa particolare
verso una tecnica ritmica, il racconto. Più tardi, alchimia del testo teatrale, opera per antonoma-
nel VII-VI sec., si afferma la lirica, genere carat- sia soggetta a una serie infinita di letture possibi-
terizzato dall’accompagnamento di strumenti a li. Gli spettatori antichi vedevano sulla scena in-
corda (citarodia) o a fiato (auletica), che getterà dividui che recitavano indossando una maschera
le basi per le moderne forme letterarie di intro- sul volto che aveva la funzione di amplificare il
spezione psicologica. Forse però nessun genere suono e di occultare l’identità reale dell’attore,
della classicità più del teatro ha valorizzato tutte trasfigurandolo in un ruolo definito, e coreuti
le potenzialità del suono per rappresentare sul- che intonavano canti a più voci nell’orchestra.
la scena un dramma. Le tragedie e le commedie, Le parti musicali nella tragedia e nella commedia
rappresentate in Grecia durante le feste dedicate antica, ovvero il canto d’ingresso del coro (paro-
al dio Dioniso, sono l’espressione più significa- do), gli stasimi (canti corali tra un episodio e l’al-
tiva del connubio tra ascolto e visione. La paro- tro) e gli interventi lirici dei singoli personaggi,
la stessa – teatro – derivante dal greco theaomai non si caratterizzavano come momenti accesso-
(osservare, essere spettatore) mette in evidenza ri del canovaccio, ma facevano da contrappunto
una fruizione che nasce dall’atto del guardare, all’azione e davano voce al pensiero dell’auto-
ma che comprende tutti i sensi. Ciò determina re o del popolo. Euripide, addirittura, nelle sue
come conseguenza fondamentale che gli spetta- ultime tragedie, dedicò uno spazio privilegiato
tori recepiscono il testo secondo il proprio gusto alla musica arrivando a elaborare testi simili ai
dando una loro interpretazione del messaggio melodrammi con una presenza notevole di arie e
proposto. D’altra parte, anche nel caso in cui la duetti. Il coro tragico, in particolare, rappresen-
messinscena rispetti le indicazioni del dramma- tava un sentire comune e faceva da intermediario
turgo (ossia la suddivisione del testo in un certo tra spettatori e attori, quasi un mezzo attraverso
numero di atti e di scene, le didascalie, le battu- il quale il pubblico poteva intervenire nell’azione
te dei monologhi e dei dialoghi) il recitativo non scenica. Il coinvolgimento del pubblico in azioni
può mai coincidere con la realizzazione esatta drammatiche basate sul conflitto dei sentimenti
della volontà dell’autore perché vi sono compo- e il contrasto tra gli individui, si traduceva nella L’autrice Cristina
Minucci.
nenti come la gestualità, la voce e l’aspetto fisico
cosiddetta catarsi ovvero, come sottolinea Aristo-
CHI È
CRiStina minUCCi, laureata in
Lettere classiche, insegna in un liceo
iorentino. È fermamente convinta
della necessaria complementarietà tra
discipline umanistiche e scientiiche
soprattutto nella società attuale.
Da alcuni anni si occupa anche di
sicurezza come aSPP nella scuola in
cui lavora.
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