Page 48 - Progettando_1_2015
P. 48
città e
territorio
Anche il materiale utilizzato per i moduli so- combinata alle capacità tecniche di ogni modulo
spesi è assolutamente innovativo: dalla fibra di sonoro (che ha in sé la possibilità di diffonde-
carbonio, a materiale composito aerodinamico.
re il suono in maniera differente), permettono
Inoltre, è stato ampiamente testato che tutti i di originare un effetto totalmente dinamico del
materiali impiegati garantiscono la massima re- suono, a differenza della classica diffusione ste-
sistenza, durata e ottima diffusione sonora anche reo che rimane sempre uguale e che costringe
per un utilizzo in outdoor.
a una fruizione statica (legata all’angolo di dif-
Una particolarità nella scelta dei materiali è fusione del suono, come avviene nelle classiche
data dal fatto che viene impiegato tutto materiale casse acustiche). A questo tipo di diffusione, che
locale, toscano, dalle terrecotte dell’Impruneta può essere definito “immersivo e multi-centri-
ai marmi di Carrara, ecc., per dire che la materi co dell’ascolto dello spazio architetturale”, si
cità dei vari elementi racconta qualcosa del po- aggiungono poi le caratteristiche intrinseche
sto in cui essi nascono, apportando, quindi, un dei moduli sonori. Difatti, combinando moduli
ulteriore livello all’“esperienza” del paesaggio direzionali (come ad esempio quasi tutti i so-
stesso.
spesi) con moduli omnidirezionali (“Sphere”,
Le forme che vengono date ai moduli sonori “Cube”, “Cylinder”), l’effetto che si crea è
non definiscono solamente degli oggetti di vero quello di un vero e proprio Soundscape: un suo-
design, ma rispondono a determinati criteri acu- no che si diffonde nello spazio in maniera del
stici. A ogni forma corrisponde un tipo di emis- tutto naturale, dinamica ma anche con effetti
sione specifica, un “comportamento acustico” “sorprendenti” (come quando si approccia un
differente. La forma di ogni modulo è il risulta- modulo direzionale nell’angolatura specifica di
to di un “dialogo” tra caratteristiche fisiche del diffusione). Quindi, nello spazio architettonico
suono e l’estetica del design. Sarebbe come dire disegnato dal suono di questi moduli è possibile
“scolpire il suono dalla tecnologia”.
muoversi e godere delle variazioni e delle diffe-
Per questo a una forma circolare, combina- renti sensazioni acustiche che arrivano di zona
ta al deflettore (posizionato in basso per la pro- in zona, rendendo lo spazio dinamico e mutevo-
pagazione uniforme del suono) come quella del le così come lo sono i sentimenti umani e i so-
modello “Sphere”, corrisponderà un’emissione gni. Ad esempio, combinando i moduli e le loro
acustica “omnidirezionale” (quindi uniforme in diffusioni, si possono anche creare dei percorsi
tutte le sue parti). Al contrario, i moduli con una e veicolare l’attenzione dell’utente rafforzando
forma “a goccia” (come “Drop” e “Small Drop”) l’intento del progetto architettonico di qualsiasi
creeranno dei corridoi sonori, così come i vari ambiente.
moduli sospesi avranno una diffusione più loca- Tuttavia, ogni modulo sonoro (essendo indi-
lizzata, detta “direzionale” (a fasci conici).
pendente) ha in sé tutte le caratteristiche delle
Queste “orchestrazioni”, intese come la ca- casse acustiche, per cui nulla vieta di farne suo-
pacità di diffusione multicanale indipendente
nare anche uno solo con la classica “diffusione
stereo”. Naturalmente in quel caso è più consi-
gliabile usare un fullrange (che copre una gam-
ma più estesa di frequenze, dai suoni bassi ai
A ogni forma corrisponde un tipo di emissione
più acuti, con un range di 38-20.000 Hz) piut-
speciica. La forma di ogni modulo è il risultato
tosto che un subwoofer (dove i suoni bassi ven-
di un “dialogo” tra caratteristiche isiche del suono
gono esaltati rispetto agli altri, con un range da
e l’estetica del design. Sarebbe come dire 38-150 Hz), per limitare la perdita dinamica e
immersiva della diffusione del suono. In ogni
“scolpire il suono dalla tecnologia”
caso, combinando ad esempio una “Sfera” con
caratteristiche fullrange, con un subwoofer (qua-
le lo “Shark”, appeso), si ottiene già un sistema
acustico “completo”.
46

