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riflessioni
Dietro la resilienza
c’è dunque la dificoltà
1. La resilienza: parola di moda
del potere pubblico
Il nuovo millennio è segnato da parole nuo- e delle organizzazioni internazionali
ve collegate all’acqua: virtual water, global water
di affrontare i problemi:
system, global risks, water security, resilient ci-
ties. Come è evidente tutto questo nuovo lessico è sostanzialmente il messaggio
fortemente legato al processo di globalizzazione.è auto-organizzatevi,
Secondo la definizione data da UN-ISDR non possiamo evitarvi gli shock
(United Nations - International Strategy for Di-
né aiutarvi molto ad affrontarli
saster Reduction), la resilienza è “la capacità di
una comunità, di un sistema o di una società poten-
zialmente esposti ai rischi, di adattarsi, resistendo o fi naturali e dai cambiamenti climatici: siamo
modificandosi, in modo da raggiungere e mantenere così entrati nell’era della resilienza. Nello stesso
un livello accettabile di funzionamento”.periodo Cristine Lagarde, Presidente del Fon-
A cosa si deve un uso così accresciuto e diffuso do Monetario Internazionale, propose lo stesso
di questa parola?messaggio in relazione al futuro dell’economia in
Se vogliamo attribuire una data (fra le tante un molto citato discorso sulla “dynamic resilience”
possibili in questo secolo) all’affermarsi defi- rivolto soprattutto ai giovani per indicare le diffi-
nitivo della nozione di resilienza possiamo sce- coltà del futuro.
gliere il gennaio 2013. Nel discorso sullo Stato Sempre nel gennaio 2013 nella solita riunio-
dell’Unione del Presidente Obama il messaggio ne annuale di Davos il World Economic Forum
fu chiaro: i cittadini si devono organizzare anche presentò il suo rapporto annuale sui Global Risks
autonomamente per difendersi dalle catastro-dedicato in gran parte alla resilienza (1). È da
segnalare il commento di un giornalista della
BBC su quel vertice: “Nobody talks about ‘resilience’
when all is well”. È questo il punto da cui partire.
Dietro la resilienza c’è dunque la difficoltà del
potere pubblico e delle organizzazioni interna-
zionali di affrontare i problemi: sostanzialmente
il messaggio è auto-organizzatevi, non possiamo
evitarvi gli shock né aiutarvi molto ad affrontarli.
L’iniziativa delle Nazioni Unite all’inizio del
millennio è rivolta in particolare ai problemi del-
le città, che presentano difficoltà sempre maggio-
ri a difendersi dalle catastrofi.
Nel dicembre 1999 l’Assemblea Generale del-
le Nazioni Unite adotta l’International Strategy
for Disaster Reduction e crea l’UN-ISDR, cioè il
segretariato per la riduzione del rischio da cata-
strofi. L’iniziativa delle United Nations è poi con-
tinuata con il piano Hyogo Framework for Action
2005-2015: Building the resilience of nations and
communities to disasters.
Il tema della resilienza può essere affronta-
to sia con riferimento alle catastrofi naturali del
passato sia con riferimento alle azioni che possia-
mo intraprendere oggi per accrescere la capacità Abbassamento della platea
del Ponte Santa Trinita
di adattamento alle inevitabili catastrofi future.(1977).
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