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svizzero a forza di martellate. L’idea di togliere C’è anche un grande Giorgio Cordini a suo-
ogni forma di intervento guerresco, per riportare nare in “Salutami Firenze”.
i discorsi sui tavoli e non sui campi di battaglia. È Sì, suona il mandolino, insieme a Ellade Ban-
quello che credo. La speranza c’è sempre, come la dini alla batteria, entrambi musicisti dell’ultima
città che continua ad esserci, e che nella canzone band di De André e che hanno suonato nei due
il soldato che parte prega di salutare, “salutami Fi- dischi.
renze, se non lo potessi io”. A scriverla mi è venuta
con dei canoni musicali antichi, con una sonorità Hai in cantiere un nuovo album?
che ricorda quella di un carillon. Qualcosa legato Sì, ci sto lavorando, si tratta di qualcosa di più
forse al nonno, ai ricordi di casa. La sento come locale, rispetto ai prestigiosi ospiti che si sono
una canzone delicata e molto intima, personale. susseguiti in “Goccia a Goccia”. Molti temi si le-
E come le cose più personali la mostri solo a chi gano a quelli dei primi due dischi. Vi si raccontano
può apprezzarla. A me interessa raccontare storie, sempre storie del momento, anche storie di po-
emozioni, momenti. Mi sento come un cantasto- vertà rinata e vissuta in Italia, legate al particolare
rie che racconta, su una struttura musicale ele- contesto attuale. Ci saranno anche delle sorprese.
mentare, che si può evolvere anche in funzione È un lavoro su cui cerco una certa responsabilità.
del momento, e che utilizza gli strumenti che ha
a disposizione. Vedo la mia attività musicale come È stato un onore ed un piacere, sentire i dischi
il momento di compimento di un’esperienza. Un
di Tiziano, frugare fra le sue emozioni e ritrovarne
momento in cui racconti, con gli strumenti che molte fra le mie. Ancora di più aver avuto l’oppor-
possiedi e con le tecniche che hai sviluppato, le tunità di viverle con lui in questa intervista, che
tue storie. Come davanti ad un focolare immagi- ha rivelato anche l’ingegnere e l’uomo oltre che il
nario. Per queste ragioni vivo i miei momenti di musicista. Mentre ascoltavo i suoi dischi, ho avu-
“narrazione musicale” non in contrasto ma in si- to la sensazione forte e netta di trovarmi di fronte
nergia con la mia attività di ingegnere.una persona che avrebbe potuto tranquillamente
essere un mio amico. Mi è capitata la stessa cosa
Tiziano Mazzoni
per Progettando Ing.ascoltando Fabrizio De André, o leggendo Stefano
Benni, ma non ho mai potuto verificare l’esattezza
delle mie impressioni. Con Tiziano è accaduto ed
è stato un bel momento.
Lo splendido regalo che Tiziano fa ai lettori
di Progettando Ing, con la possibilità di ascoltare
“Salutami Firenze”, è uno straordinario gesto di
amicizia e generosità a Firenze ed a tutte le per-
sone che curano la propria anima, malgrado tutto.
Si ringraziano per la collaborazione
alla realizzazione di questa intervista
Cristina, Sergio Taddei e Palma Grippo
che hanno messo a disposizione i locali
dell’Alchemist Pub ed Andrea Marianelli,
che mi ha fatto conoscere la musica
di Tiziano.
PeR RiFeRimenti:
http://www.tizianomazzoni.it/.
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