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Viaggi di un cantastorie





di migliori. Vedo molto la canzone come forma 

di racconto di esperienza. Cantastorie, insomma. 
Sostanzialmente riesco a scrivere del mio vissuto, 

delle mie emozioni.

Solitamente inizio a comporre partendo dal 
testo ma non è sempre così. Ad esempio con Ric- 

cardo Tesi (musicista pistoiese di caratura inter- 

nazionale, che ha anche collaborato, fra gli altri, 
con De André e Fossati) mi è capitato di svilup- 

pare un testo a partire da una melodia. Il brano si 

chiama “Acqua” ed è compreso nel suo CD “Ma- 

dreperla”. In quell’occasione Riccardo mi chiese 
un testo per una musica di sua composizione. È 

stata un’esperienza particolare ma molto stimo- 

lante. Di solito scrivo muovendomi su ritmi inte- 
riori, molto personali, intimi. In questo caso ho 

lavorato su una musica composta. Alla fine anche 

il tema, il “giro” dell’acqua che dalle nuvole cade 
e alle nuvole ritorna evaporando, è stato scelto 

con Riccardo ed il testo che ne è uscito parte da 

un ricordo della mia infanzia: un temporale estivo 

nella casa colonica paterna, con i suoi rumori, le 
sue ombre, i suoi misteri. Per me il testo di una originato da questi accadimenti. A volte il tempo Tiziano Mazzoni 
all’armonica.
canzone è fondamentale. Non riesco a interpre- è cronologico, a volte no. È una dimensione che 

tare brani i cui testi non mi tocchino emotiva- apre varie prospettive. Dal punto di vista del- 
mente o almeno mi interessino o, che ne so, mi la scrittura mi affascina il trascorrere il tempo, 

facciano ridere. Per questo amo De André, Bobo il fatto che modifichi le storie, le persone, i loro 

Rondelli (e volutamente lo cito dopo il grande Fa- comportamenti. Anche il movimento è un tema 
brizio perché secondo me per stile e tematiche è 
che mi coinvolge. Cogliere le mutazioni in funzio- 
altrettanto grande), Jannacci e Fossati, ma anche ne degli stati d’animo. Tra l’altro uno dei principi 

il “cantautorato” più pop come Dalla, De Gregori. fondamentali della mia “etica musicale” è quello 

Eppure, ad esempio, con Battisti non ce l’ho quasi di esprimere il “momento”. Nei miei spettacoli ci 
mai fatta: sono belle canzoni ma non mi toccano, i sono sempre ampi spazi liberi, sia negli arrangia- 

testi sono “edulcorati”, c’è un modo di raccontare menti che nelle parti musicali, per lasciare a me 

che cerca di essere poetico ma non è poesia. Non ed agli altri musicisti la possibilità di esprimere 
mi basta la bellezza della melodia.il loro stato d’animo in quel preciso attimo ed in 

quella situazione. Un approccio alla musica che, 

Fra i temi che ricorrono nei brani, quasi a mutuando una filosofia “jazzistica” anche se jazz 
creare una sorta di intreccio fra le storie, c’è il 
non è, salva un’immediatezza ed una spontaneità 
tempo. Racconti di un tempo che scorre in ma- che nella musica eccessivamente costruita e pro- 

niera particolare, goccia a goccia, lentamente. vata non c’è.

Cos’è esattamente per te?
Il tempo è un tema che per me è di interesse Non riesco a interpretare brani i cui testi

perché, come altre cose invisibili, è essenziale. non mi tocchino emotivamente o almeno mi interessino 

Mi ha incuriosito il fatto che lo si misuri o lo si o, che ne so, mi facciano ridere. Per questo amo
senta sempre in funzione di eventi. Non riesco ad 
De André, Bobo Rondelli, Jannacci e Fossati, ma anche 
immaginarmi il tempo nel nulla, ma solo come 
il “cantautorato” più pop come Dalla, De Gregori
misura di accadimenti successivi ed esso stesso





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