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La resiLienza aLLe aLLuvioni





Figura 5. Rilievo 
batimetrico del tratto 
del iume Arno
tra Ponte alle Grazie 
e Ponte Santa Trinita 
(CERAFRI, 2014).








Fare fronte 

alle future 

catastroi 


richiede

di superare

le inerzie

e le dificoltà

di gestione

del passato

e individuare 

qualche 

Cosa concludere per Firenze e la Toscana?b. Rendere le comunità più resilienti, pro- approccio 

Fare fronte alle future catastrofi, che non sono muovendo forme di autoprotezione coordi- 
innovativo 
certamente una novità ma si presentano con cre- nate con l’intervento pubblico, che occorre 
scente frequenza, richiede di superare le inerzie e pretendere con un atteggiamento proattivo rispetto a quello 

le difficoltà di gestione del passato e individuare (formazione, consapevolezza del rischio, dei cittadini del 

qualche approccio innovativo rispetto a quello dei autoprotezione).quattordicesimo 
cittadini del quattordicesimo secolo:
c. Promuovere forme di assicurazione assisti- secolo
te dallo Stato a favore dei cittadini che abi- 
“Allorché il rischio di alluvioni si faceva concreto e Fi- 
tano in aree a rischio.
renze minacciava di cadere preda dei flutti non restava 
d. Offrire strumenti finanziari nuovi per per- 
che il ricorso alla preghiera collettiva. Dopo l’alluvio- 
ne del 1333 divenne usuale rivolgersi alla Madonna mettere alle istituzioni di acquisire risorse 

dell’Impruneta” (5).per investire nella prevenzione.




RiFeRimenti bibLiOgRaFiCi[6] Lazzaretti, L. 2012. The remarkable resilience of Florence, city of art. 
[1] World Economic Forum. 2013. Global Risk 2013.Regional Studies Association European Conference. “Networked 
[2] Arrighi, C., Castelli, F., Brugioni, M., Franceschini, S., e Mazzanti,regions and cities in times of fragmentation: Developing smart, 

B. 2014. Quantitative flood risk assessment in historic cities: sensitivity sustainable and inclusive places”. 13th –16th May 2012: Delft, 
to hydraulic modeling and open socio-economic data. EGU General Netherlands.
Assembly, Vienna.[7] Lazzaretti, L., Capone, F. 2014. Resilience, creativity and innovation: The 

[3] Castelli, F., Galeotti, M., Checcucci, G. 2014. Possono stimarsi ed case of Chemical innovations after the 1966 Flood in Florence. Association 
essere gestite le implicazioni economiche di questi disastri?. Accademia for Urban Creativity - 3RD Annual Conference. Osaka.
dei Lincei. Convegno: “Resilienza delle città d’arte alle catastrofi [8] Paris, E., Mazzanti B. 2014. Riduzione della vulnerabilità del centro 
storico di Firenze: evoluzione dell’alveo del Fiume Arno e delle condizioni 
idrogeologiche: successi e insuccessi dell’esperienza italiana”, Roma.
[4] Salvestrini, F. 2010. L’Arno e l’alluvione fiorentina del 1333, in Le del deflusso di piena. Accademia dei Lincei. Convegno: “Resilienza 
calamità ambientali nel tardo Medioevo europeo: realtà, percezioni, delle città d’arte alle catastrofi idrogeologiche: successi e insuccessi 
reazioni, a cura di Michael Matheus et altri, Firenze, pp. 231-256.dell’esperienza italiana”, Roma.

[5] Salvestrini, F. 2005. Libera città su fiume regale. Firenze e l’Arno [9] Menduni, G. 2013. Perché. Le ragioni dell’Italia dei disastri e qualche idea 
dall’Antichità al Quattrocento, Firenze.per cambiare le cose. Narcissus.me. ebook.





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